“Viviamo un momento di emergenza: abbiamo messo gli adolescenti in una nicchia e abbiamo rotto il legame tra loro e il mondo adulto. Occorre ricucire questo legame e dire ai giovani che loro valgono, non perché sanno già tutto, ma perché hanno il desiderio, hanno fame di diventare uomini veri” con queste parole ha esordito il nostro preside Giuseppe Meroni sabato 21 maggio, al convegno promosso dal Liceo Leopardi sul tema didattica aperta.
All’evento, che si è svolto al Palataurus di Lecco, hanno partecipato più di 500 persone tra studenti, docenti, genitori e imprenditori. Un progetto che vede coinvolti tutti gli alunni del Liceo in 10 percorsi che hanno messo in stretto legame scuola, mondo delle imprese e Università e che abbracciano quasi tutte le discipline.
Nell’assemblea che ha aperto i lavori sono intervenuti tra gli altri Plinio Agostoni, presidente della Fondazione don Giovanni Brandolese,Giovanni Maggi, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Mauro Gattinoni, direttore dell’API, e Simona Piazza, Assessore alla Cultura del Comune di Lecco.
Si è parlato di educazione, giovani e meritocrazia e al dovere dell’Italia di investire sui giovani per sviluppare l’intelligenza creativa, unica arma per competere con i Paesi che ci superano per disponibilità di materie prime o per prezzi di mercato bassissimi.
Sul palco si sono susseguiti i racconti degli studenti e dei professionisti o docenti universitari che li hanno accompagnati, dimostrando che già ora è in atto un modello volto a sviluppare non solo le conoscenze, ma anche le competenze dei ragazzi.
L’invito lanciato anche nel corso del pomeriggio durante i workshop a tutta la città dal preside Meroni è proprio quello di fare rete, di investire su questo modello perché il compito di crescere gli uomini del domani è un compito di tutta la società.
Per educare un figlio ci vuole un villaggio.