In Sala Ticozzi l’incontro con l’alpinista Lino Zani e il giornalista Luigi Geninazzi organizzato dalle nostre scuole.
“Non abbiate paura. Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!”. Le parole di Karol Wojtyla al momento della sua elezione a Pontefice, 40 anni fa, sono risuonate più volte lunedì sera, 29 ottobre, in Sala Don Ticozzi a Lecco, nel corso della serata promossa dal liceo Leopardi e dalla scuola media Kolbe per ricordare la figura di San Giovanni Paolo II. Un uomo forte e d’azione, ma insieme capace di straordinari momenti mistici e di preghiera, che ha segnato in tutto il mondo una straordinaria stagione della Chiesa e della società. I ragazzi del Leopardi e della Kolbe sono stati protagonisti sul palco, proponendo una serie di eccezionali filmati e foto anche poco noti del Papa polacco: immagini che hanno anche commosso il folto pubblico presente, nonostante la tempesta che stava flagellando il Lecchese.
Dei ragazzi anche le domande poste ai due ospiti dell’incontro: il giornalista lecchese Luigi Geninazzi, allora inviato speciale del quotidiano Avvenire (“Il suo Pontificato mi ha cambiato la vita, umanamente e professionalmente”, ha spiegato Geninazzi, ricordando i numerosissimi incontri personali con Wojtyla), e Lino Zani, il maestro di sci e guida alpina dell’Adamello che per anni – più o meno segretamente – ha accompagnato Giovanni Paolo II sulle piste e lungo i sentieri di tante montagne italiane. Grande sportivo, uomo d’azione irrefrenabile (nei suoi 104 viaggi ha percorso un milione e 200 mila km, ha ricordato Geninazzi), ma insieme capace di prolungati e profondi momenti di raccoglimento, il Papa Santo ha lasciato un segno profondissimo sui due protagonisti della serata: “Ero rifugista in alta quota, d’estate niente Messe: lui m’ha insegnato il silenzio e la preghiera immersi nella bellezza della montagna”, ha raccontato Zani. Ancora Geninazzi: “Di lui resta la grande capacità di incontro e di ascolto, di ogni singola persona”.
Laura Bellelli, vicepreside del Leopardi, in chiusura di serata ha rimarcato il fil rouge dell’incontro: “Abbiamo ricordato un grande uomo, un Santo. Per noi non più giovani, ma pure per i giovani di oggi: con la sua vita a tutti ha mostrato la convenienza umana della fede”.
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